Olio di Palma: cos'è e perchè meglio non abusarne lo spiega una ricerca
Olio di palma
Una ricerca spiega gli effetti sulla salute del nostro organismo.
L'olio di palma è l'olio vegetale più usato al mondo, non solo in prodotti alimentari, ma anche nel settore cosmetico, energetico, farmaceutico e persino nella produzione di mangimi.
L’utilizzo così ampio deriva dal fatto che, sia per i coltivatori sia per i produttori, la resa è molto alta: la pianta da cui deriva, coltivata prevalentemente in Malesia e Indonesia (dati Oil World 2013) rende moltissimo, per cui il raccolto su una certa superficie di terreno dà molto più olio rispetto ad esempio alla soia o al girasole.
Dalla palma derivano due tipologie di olio differenti:
- l’olio di palma propriamente detto deriva dal frutto, simile ad una oliva dal colore giallo-arancione (ricco di beta-carotene che viene perduto durante il processo di raffinazione)
- l’olio di palmisto deriva dalla macinazione dei noccioli della pianta.
La normale composizione di un grasso vegetale fa sì che sia liquido a temperatura ambiente (definito infatti olio), più ricco di componenti insaturi (acido oleico e linoleico) rispetto agli acidi grassi saturi: l’olio di oliva e di girasole sono degli esempi.
A temperatura ambiente invece l'olio di palma è solido, poiché contiene una più elevata quantità di acidi grassi saturi. Questa sua caratteristica fa sì che si presti bene nelle aziende alimentari per la produzione di prodotti da forno soprattutto dolci e creme, amalgamandosi perfettamente agli altri ingredienti, donando all’impasto morbidezza. Inoltre per l'industria alimentare ha il vantaggio di rendere gli alimenti cremosi senza influenzarne i sapori e permette anche di conservarli più a lungo.
L’industria dell’olio di palma è finita nell’occhio del ciclone in Europa dopo l’entrata in vigore del Regolamento europeo 1169/2011, che ha modificato l’etichettatura degli alimenti. Da quel momento sull’etichetta l’olio di palma dev’essere obbligatoriamente indicato in tutti i prodotti nei quali è presente.
Ma quali sono gli effetti sul nostro organismo?
La composizione dell'olio di palma, prevalentemente di acidi grassi saturi, comporta un aumento dei livelli plasmatici di colesterolo LDL, "il colesterolo cattivo", nel sangue con conseguente aumento del rischio cardio-vascolare, dovuto alla formazione di placche lipidiche nei vasi come le coronarie, esponendo così il soggetto a rischio di infarto (http://www.sipps.it/pdf/rivista/anno10/3s_2015.pdf).
Nello studio portato avanti da Francesco Giorgino, professore dell’Università di Bari, in collaborazione con le Università di Padova e Pisa e con la Società Italiana di Diabetologia, emerge inoltre che l’olio di palma è in grado di distruggere le cellule beta del pancreas che producono l’insulina. Conseguenza: l’olio di palma provoca danni irreversibili, tra questi, oltre ai già dimostrati danni a carico del sistema cardiovascolare, il diabete mellito. Di qui la produzione inadeguata di insulina. Sotto la lente di ingrandimento una proteina - la p66Shc - contenuta tra l’altro, anche se in quantità minore, anche nel burro e nei formaggi. "La proteina p66Shc", ha spiegato il professor Giorgino, "è un potente induttore di stress ossidativo a livello cellulare (http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/eci.12364/pdf), agisce promuovendo la formazione di specie reattive dell’ossigeno, che sono in grado di danneggiare e uccidere le cellule. Funge inoltre anche da amplificatore di altri fattori in grado di promuovere lo stress ossidativo, quali l’iperglicemia nel diabete e un aumento della produzione di fattori coinvolti nell’infiammazione. L'esposizione al palmitato provoca un selettivo aumento della proteina p66Shc e questo, a sua volta, induce un aumento dell’apoptosi (morte cellulare programmata) nelle cellule umane.
Cosa fare dunque?
:: Il consiglio di Bio-Natural.eu ::
Secondo queste evidenze ciò che si può concludere è di leggere attentamente le etichette dei prodotti, prediligendo gli ingredienti più naturali e quelli in cui vengono usati oli come l’extra vergine di oliva . Quindi si consiglia, comunque, di ridurre quanto più possibile il consumo dei prodotti che contengono olio di palma o margarine vegetali.
Attenzione particolare soprattutto a bambini e ragazzi, che con la colazione e gli snack sono i soggetti più esposti a ingerire una quantità maggiore di questi prodotti.
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